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CCNL Sanità Pubblica: firmata la pre-intesa 2022-2024

Dopo mesi di blocchi ingiustificati, arriva finalmente il via libera al contratto per oltre 580.000 lavoratrici, lavoratori e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale.


“Con la firma della pre-intesa sul nuovo CCNL Sanità Pubblica 2022-2024, le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti del Servizio Sanitario Nazionale ottengono finalmente risposte concrete dopo mesi di inutile attesa, causati da un blocco ingiustificabile della contrattazione voluto dai sindacati non firmatari. Il nostro modello sindacale, fondato sulla responsabilità, sulla partecipazione e sulla contrattazione, ha prevalso. È la linea che tutti gli operatori sanitari ci hanno chiesto di portare avanti, confermandoci primo sindacato della sanità pubblica alle recenti elezioni RSU.”

Lo dichiara la Segreteria Nazionale della CISL FP, riferendosi al nuovo ccnl Sanità Pubblica, contratto che interessa oltre 580.000 addetti del settore, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative al tavolo, ad eccezione di Fp Cgil e Uil Fpl.

Tra le conquiste della pre-intesa, la CISL FP evidenzia “l’accesso all’elevata qualificazione per professionisti della salute e funzionari con laurea triennale o titoli equipollenti, in presenza di incarico di funzione e almeno sette anni di esperienza, la valorizzazione delle prestazioni aggiuntive a 50€/ora, l’aumento degli incarichi fino a 1.500 euro, l’estensione delle ferie solidali, la parificazione retributiva tra ostetriche e infermieri, e la previsione del buono pasto per chi lavora in smart working. E ancora: tutele rafforzate per la libera professione, valorizzazione economica per il profilo dell’autista soccorritore, indennità per il personale assegnato alle UO/Servizi della sanità penitenziaria, maggiore accessibilità agli incarichi anche per il personale part-time”.

“Inoltre – prosegue la nota – è stato ottenuto un modello di formazione continua più moderno, che riconosce il diritto a scegliere percorsi coerenti con il proprio profilo fino al 30% del totale annuo dei crediti formativi; formazione continua ed ECM; una mobilità volontaria più trasparente, con bando pubblicato obbligatoriamente sul sito dell’ente entro il 31 marzo di ogni anno; e il differimento al 31 dicembre 2026 delle progressioni verticali in deroga e per gli incarichi di funzione organizzativa”.

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